Eliseo MATTIACCI
L'ordine al caos, 2005-2006

L'ordine dopo il caos
cristallizzato in una forma
quasi perfetta
il disco di titanio
per sua natura rimane in
sospensione
gravitazionale nello spazio
un disco di luce
incombe e svetta
in diagonale antiprospettica
entra ed esce dalla parete
coagula lo spazio
rassicura e inquieta
memoria di forze
ed energie cosmiche

 
«L’ordine dopo il caos cristallizzato in una forma quasi perfetta il disco di titanio per sua natura rimane in sospensione gravitazionale nello spazio un disco di luce incombe e svetta in diagonale antiprospettica entra ed esce dalla parete coagula lo spazio rassicura e inquieta memoria di forze ed energie cosmiche», così Mattiacci commenta il disco di titanio e alluminio conficcato nella parete della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e visivamente sospeso nello spazio. Il conflitto inquietudine-rassicurazione, incombenza-levitazione è insito nella concezione stessa della forma e della sua relazione con lo spazio; non necessita perciò di elementi accessori come, in altri lavori, la calamita. «Le opere migliori per me sono quelle che vengono più facilmente, proprio per questa loro essenzialità, la quale si avvicina a quella perfezione che vorrei ottenere, a quella sintesi e concretezza che in scultura possiamo chiamare forma. Identificabile ma non statica; una forma in movimento».